Quid Noctis? A che punto è la notte? di Antonio Daddabbo Sul Documento Regionale di Assetto Generale (DRAG), si legge "Ai fini della formazione del PUG, la L.R. 20/01 prevede che il Consiglio comunale adotti, su proposta della Giunta, un Documento Programmatico Preliminare (DPP), che viene pubblicato e sottoposto alla presentazione di osservazioni (art.11, commi 2 e 3)" e ancora "la consultazione pubblica non si può fondare su una analisi di larga massima della situazione locale né mirare alla condivisione di obiettivi tanto generali da risultare generici". A conclusione dell'incontro dell'incontro del 26 maggio il Sindaco ha detto che il DPP sarà presentato entro due mesi, precisando che saranno ben accetti tutti i contributi e le osservazioni di quanti sono interessati. Ma allora l'obiettivo dell'incontro qual era? Su che cosa si doveva discutere? Nel corso del dibattito, qualcuno ha parlato di vista del territorio dall'aereo; qualcun altro ha detto che era preferibile visitarlo da terra; è stata proposta una visita collettiva; il prof. Dal Sasso ha detto di aver fatto una passeggiata nel Centro storico e di averlo trovato in buona salute... ma che cosa s'intende per conoscenza del territorio? Il Sindaco ha assicurato che il prof. Dal Sasso conosce il territorio di Serracapriola meglio di quanto si possa pensare. Infatti, occorre prendere atto che lo stesso prof. ha avviato lo studio del PUG di Serracapriola senza neppure aspettare l'emanazione del DPP e, tra l'altro, nel corso del dibattito, a fronte di una richiesta di chiarimenti, ha precisato: "...alla fine di questa riunione, a me farebbe piacere che, almeno a qualcuno di voi si sia creata una grande confusione in testa,... però questo significa incentivare l'attenzione su qualche cosa...". Si è fatto cenno ad una accentuata apatia dei serrani ed ad una fuga dei giovani da Serra, ma nel dibattito quel qualcuno ha fatto presente che sono stati presi in considerazione solo gli "optional" (la marina, l'Abbazia di Sant'Agata, il centro storico), mentre occorrerebbe cominciare dall'economia, capire perché i giovani vanno via da Serracapriola. Forse il primo passo da fare è capire se a Serracapriola c'è apatia o sfiducia nella pubblica amministrazione e i molti assenti (che secondo il sindaco hanno solo torto) hanno semplicemente previsto l'andamento dei lavori. Serracapriola da sempre è stata trattata come una "Balilla 3 marce", un'auto storica, per la quale (forse per moda) tutti si dichiarano contrari alla demolizione, ma intanto provano a sostituire le ruote con cerchi in lega, il motore con un moderno turbo multiair, la manovella di avviamento con il motorino e così via. Non occorre molto per capire che nessuno ha le idee chiare sull'auto storica, come non esistono idee chiare sul futuro di Serracapriola. La cosa peggiore è pretendere una "rosa senza spine", scegliere di passare le vacanza in un agriturismo con tutte le comodità lasciate in città. La parte antica di Serracapriola (dint'à Tèrre) potrebbe essere un centro aperto al turismo per tutto l'anno, anche d'inverno, a condizione che il turista possa ritrovare il traffico pedonale, il grande camino, il pane fatto in casa e cotto nel forno a legna, i salumi fatti in casa (garanzia di bontà), il latte fresco, l'uovo di giornata ecc. Insomma, quale terapia anti-stress, possa ritrovare, per un breve periodo la serenità dei tempi antichi, ovviamente con tutti gli svantaggi, che devono essere accettati da tutti, compresi gli abitanti. Forse... non andrebbe trascurato il suggerimento della Regione "la consultazione pubblica non si può fondare su una analisi di larga massima della situazione locale né mirare alla condivisione di obiettivi tanto generali da risultare generici" Il PPT andrebbe redatto in funzione delle esigenze della popolazione, dedotte non dai desideri espressi, ma dalle trasformazioni subite dal territorio. Le conclusioni di queste analisi andrebbero sottoposte agli esperti dei vari settori, i quali possono suggerire le soluzioni, che comunque andrebbero verificate. Si ha l'impressione che il prof. Dal Sasso (il quale in passato sicuramente ha avviato lo studio di qualche variante al PRG di Serra) abbia proposto il PUG, forzando i tempi ed in netto contrasto con i suggerimenti regionali. |